Una tragedia

Una pena mi culla,
si spande come bianca medusa
e s’inabissa
nel fondo del cuore.

Indugio spenta
tra i tentacoli della mia malinconia
e mi sfiorano gli occhi
impalpabili dita,
leggere come petali
che non hanno più colore.

E’ folle voler allontanare
gli insulti del presente,
questo oggi che piange
nel santuario deturpato del mondo?

Brancolando nell’orrore
mi è impossibile sognare,
forse solo contrastare
il turbinio dell’ora
con i segni indelebili
dell’amore.