Per te piccolo,
le soffici nuvole disegnavano fiabe
ed io, rincorrendole,
le raccontavo a te
mentre l’aria scremava, veloce,
le onde del cielo.
Il nostro mondo,
tra turbini di gioia,
si colorava d’aurora
e i fiori e le gemme
danzavano,
nello sfolgorio del sole.
Ora, spesso,
lo sconcerto timoroso del cuore
sta solitario tra i nostri pensieri:
sembra dileguata,
nei tempi rumorosi e convulsi delle realtà,
la forza di sognare.
No, non voglio svaniscano
il fremito immenso dei desideri,
gli aneliti indomiti della vita.
L’aridità di un’ora
non può forgiare
la strada avventurosa della speranza.
Ora sei grande,
ma ti posso raccontare,
oltre i cieli della memoria,
le straripanti dovizie dell’amore
che intrecciano i nostri cuori.