In un groviglio oscuro sperduta,
fra tempeste senza sentieri,
mi raggomitolo,
spezzata,
nel grembo della mia pena.
Mentre lo sconcerto del cuore
trabocca di trepidanti falene,
attendo che si dipani
la spessa coltre delle ombre.
Quando una rinnovata sorgente di vita
filtra lieve dal mio mistero,
m’incanta
la banale dolcezza delle piccole cose,
mi da vigore
la carica della consuetudine,
la forza della quotidianità.
Da un doloroso romitaggio
esplode l’assalto
di un nuovo orizzonte di luce,
che placa l’animo
con la pienezza della speranza.